In che modo trattare la cute degli uomini nelle fasi pre e post intervento e cosa può consigliare l’operatrice ai clienti del proprio centro. Lo spiega il medico estetico

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ALLEANZE PROFESSIONALE: In che modo trattare la cute degli uomini nelle fasi pre e post intervento e cosa può consigliare l’operatrice ai clienti del proprio centro. Lo spiega il medico estetico

Come sottolineato nei numeri precedenti, la collaborazione tra medico estetico ed estetista può rivelarsi per l’operatrice una proficua opportunità di ampliamento del giro d’affari e di fidelizzazione della clientela. Anche di quella maschile. Ne abbiamo parlato con il Dottor Stefanos Vourtsis, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica che, dopo aver messo in evidenza come stia crescendo la percentuale di uomini che si rivolgono al medico estetico, ha proseguito descrivendo le caratteristiche del paziente tipo.

“Si tratta principalmente di uomini sopra i trent’anni – precisa il medico -, con una netta prevalenza della fascia di età compresa tra i quaranta e i cinquant’anni, costituita da individui appartenenti a ceti economici e socio culturali medio/alti”.

I GUSTI DEL PUBBLICO MASCHILE

Quanto agli interventi maggiormente richiesti dagli uomini ‘del nuovo millennio’, sempre più informati e consapevoli della grande importanza che un aspetto esteriore gradevole riveste nella società moderna, Stefanos Vourtsis dichiara che, in alcuni casi, le richieste sono molto simili a quelle provenienti dalle pazienti donne.

“È il caso degli interventi anti-age – sottolinea lo specialista -: la preoccupazione di portare sul volto i segni dell’invecchiamento è infatti molto sentita anche dagli uomini che, sempre più numerosi, stanno cominciando a richiedere botox e filler. L’unica differenza è che per le persone del ‘sesso forte’ l’intervento è tendenzialmente più discreto quanto a effetto finale e quindi spesso rivolto alla mera correzione delle rughe naso-labiali”. Tra i desideri dei pazienti rientrano anche interventi di rafforzamento dello zigomo e di ridefinizione della mandibola (considerata un simbolo di virilità), cui si aggiunge la consistente richiesta in materia di epilazione laser. “Complice il fatto che nel mondo odierno l’uomo trasandato e trascurato non ha più molto appeal agli occhi femminili – afferma Stefanos Vourtsis -, che dimostrano di gradire maggiormente chi offre un aspetto curato, ordinato e ben rasato, gli interventi di epilazione completa o parziale tramite laser sono molto diffusi e, spesso, sono addirittura le donne a suggerire ai propri compagni di sottoporvisi”. Procedendo per macro-tipologiedi inestetismi, l’intervistato sottolinea che ‘la questione dei volumi’, ovvero la richiesta di eliminazione delle masse di adipe in eccesso, è fortemente sentita anche dagli uomini, che sembrano aver cominciato a detestare la cosiddetta ‘pancetta’. Dopo aver premesso che le localizzazioni di grasso sul corpo maschile sono presenti in punti differenti rispetto al fisico femminile (in virtù di peculiarità anatomiche specifiche), il medico estetico ribadisce che tra i pazienti è largamente diffusa la richiesta di interventi quali mesoterapie lipolitiche, finalizzate a sciogliere gli eccessi di adipe, liposuzioni e anche addominoplastiche.

SPUNTI PER UNA COLLABORAZIONE PROFICUA

Terminato l’elenco degli interventi più in voga, il medico estetico punta l’attenzione su un aspetto interessante, riguardante le ‘abitudini estetiche’ maschili. “Una cosa che l’uomo tende ancora a trascurare è il problema dell’idratazione cutanea – spiega -: pertanto consiglio alle operatrici di proporre ai clienti dei loro centri estetici trattamenti viso/ corpo esfolianti e idratanti, molto indicati per il benessere e la bellezza della pelle. Un altro filone che attira molto la clientela maschile e che può essere praticato anche presso Istituti di bellezza con massaggi e trattamenti ad hoc, è quello della rivitalizzazione della cute, in quanto ho notato che gli uomini sono molto propensi a sottoporsi a interventi mirati a valorizzare la qualità epidermica”. In conclusione, Stefanos Vourtsis illustra che tipo di supporto l’estetista può offrire, all’interno del suo centro, al medico estetico nella gestione coordinata delle fasi pre e post intervento. “Le indicazioni – suggerisce il medico – sono simili a quelle proposte per il pubblico femminile, in quanto nel momento in cui viene effettuato un intervento chirurgico, le fasi da affrontare presentano caratteristiche comuni. Raccomando di gestire il periodo precedente all’intervento preparando la pelle dei clienti con trattamenti, da praticare anche con l’ausilio di macchinari appositi, di stimolazione del collagene e del microcircolo, mentre, a intervento effettuato, una volta risolta la fase infiammatoria acuta, l’operatrice può invece dedicarsi a trattamenti lenitivi per ridurre infiammazione ed edema post operatorio. In alcuni casi, per esempio in seguito a lifting e interventi alle palpebre, si possono rivelare utili anche manualità drenanti. L’estetista può quindi utilizzare delicati massaggi manuali che, dietro consulto con il medico (al fine di controllare lo stato del paziente per evitare che l’operatrice agisca su ferite non ancora perfettamente cicatrizzate con conseguente rischio di complicanze e infezioni) possono essere effettuati già a partire dalla seconda settimana post operatoria. Lo stesso vale per le liposuzioni o le addominoplastiche, dopo le quali sono indicati massaggi per ammorbidire il tessuto cutaneo ed eliminare l’edema conseguente all’intervento”.

di Silvia Chiarito